Francesca24voltealsecondo – #1. Horror
- Francesca Marchionno
- 1 apr 2020
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 4 apr 2020
Salve a tutti, sono Francesca e questa è la mia rubrica. Francesca24voltealsecondo (da “La fotografia fissa la verità, il cinema filma la verità 24 volte al secondo”, frase celebre di Jean-Luc Godard… lo so, forse ho esagerato ad associare il mio nome al grande Godard ma non me ne vogliate) nasce per il mio bisogno di condividere con il mondo i film che più ho amato e che a modo loro mi hanno aiutato a farmi stupire sempre di più da quella meravigliosa invenzione che noi tutti chiamiamo cinema. Con questi appuntamenti spero di potervi fare innamorare, nel caso in cui non li conosciate, dei film che nominerò così come me ne sono innamorata io oppure, nell’eventualità che li abbiate già guardati, di poterli riapprezzare nuovamente.
Voglio iniziare con un genere in particolare: l’horror. Perché? Semplice, perché, mi confesso amaramente, fino a qualche tempo fa non riuscivo a stimare questo genere a pieno. Vuoi perché sono una fifona, vuoi perché ero convinta, sbagliandomi ovviamente, che gli horror fossero quelle pellicole che ti facevano saltare sulla sedia con degli innumerevoli jumpscare e dove le storie tendono ad essere un po’ tutte uguali. E invece, una volta andata oltre questa mia convinzione, ho scoperto un mondo immenso. E oggi voglio portarvici un po’ dentro.
Se siete stanchi dei classici horror scialbi di cui parlavo prima e sentite il bisogno di qualcosa di più intrigante, ecco a voi una prima lista di cinque film degli ultimi anni che mi hanno colpito profondamente.
1) Babadook (Jennifer Kent, 2014) È vero che di registe donne abili lì fuori ce ne sono e pure tante, anche se ancora poco considerate. E Jennifer Kent è tra queste. Con il suo primo lungometraggio, ci regala uno dei migliori horror degli ultimi tempi. Devo riconoscere che il mio percorso di approfondimento del genere è iniziato proprio dopo la visione di questo film. La storia di una madre sola e di un figlio problematico, che ad un certo punto dovranno fronteggiare una strana presenza nella loro casa proveniente da un libro, Babadook. Il film regge l’angoscia in modo perfetto per tutta la sua durata, la paura si percepisce ma si manifesta in modo diverso. Un racconto singolare che porta dentro di sé l’orrore dello spirito, inteso come psiche, ovvero tutto quello che abbiamo dentro di noi. Uno studio del rapporto madre-figlio che alla fine ti fa domandare: “ma Babadook c’era davvero?”
2) The vvitch (Robert Eggers, 2015) E mentre aspettiamo con tanta ansia il suo The Lighthouse, io vi consiglio di guardare questo primo lungometraggio di Eggers. Siamo davanti ad un horror “di atmosfera”, se così si può definire. 1630, una famiglia di contadini, il cui padre è un estremista della religione puritana, si ritrova in esilio nelle campagne del New England. Un giorno il più piccolo dei figli scompare, rapito da una strega che vive nella foresta, e questo dà così inizio, per il resto del nucleo familiare, a un delirio che si svilupperà sempre di più fino a raggiungere una situazione di non-ritorno. Trovare dei difetti a questo film credo che sia qualcosa di molto difficile. Il livello tecnico è altissimo: una regia a tratti perfetta, tutto quel grigio della fotografia che quasi ti prosciuga l’anima, una ricostruzione storica fatta nei dettagli… insomma una meraviglia. Lo sviluppo del racconto è concepito in modo esemplare; è la famiglia che mette più paura della strega, sviluppi dentro di te un terrore enorme nel sapere quello che potrebbe succedere dopo e poi il finale è qualcosa di sensazionale. Quello che lo rende ancora più interessante, un po’ come Babadook, è il domandarsi: “ma la strega esiste davvero oppure c’è dell’altro?” Vi aspetto per parlarne.
3) La casa delle bambole – Ghostland (Pascal Laugier, 2018) Due sorelle, insieme alla loro madre, si trasferiscono in una nuova casa piena di bambole. Appena arrivate vengono assaltate in casa da due pazzi che le stavano seguendo già durante il tragitto e subiscono le loro violenze. Sopravvissute a questo tragico evento, le vediamo qualche anno più tardi reagire in modi diversi a quello che è successo e, soprattutto, fronteggiare i resti di quell’esperienza. Se vi fermaste alla prima parte di questo film, finireste per credere di essere davanti al classico horror commerciale, ma la grandiosità di Laugier sta proprio qui. Una scrittura eccellente è la caratteristica principale di questo film, dove non si è mai sicuri di quello che si sta guardando. Bellissima la caratterizzazione delle due sorelle e ancor più il modo in cui viene sfruttato il tema psicologico che c’è dietro. Siamo davanti ad una pellicola che è il risultato di un mix magistrale di tanti stili e filoni del genere. Angosciante il modo in cui viene usata la violenza, la cura dei dettagli è sensazionale ed è bellissimo il richiamo a Lovecraft. E, anche qui, le chiavi di lettura sono innumerevoli. Il film è costruito su diversi colpi di scena che fanno restare in bilico fino all’ultimo secondo.
4) Suspiria (Luca Guadagnino, 2019) Ancor prima che uscisse nelle sale, sicuramente parecchi non avrebbero dato nemmeno una lira al remake del Suspiria di Dario Argento. E invece Guadagnino ci regala una delle pellicole più belle del 2019. Reinventando in modo eccezionale il film del 1977, il regista italiano porta sugli schermi una storia che ha molto poco di remake e tanto di omaggio, si percepisce in ogni singolo secondo il profondo amore che Guadagnino nutre per Argento. Sei atti più epilogo di un horror cerebrale, che sembra quasi viaggiare dalla parte opposta rispetto all’originale. Le sequenze di danza parallele quasi sempre a quelle di violenza donano una trepidante angoscia che poche volte sono riuscita a riscontrare in altri film o racconti. Che dire, poi, nel sesto atto, della scena nei sotterranei: una sequenza stupefacente, nel senso letterale del termine. Interessante anche il ruolo della politica che, se analizzato, dona qualcosa in più alla trama. L’aggettivo più adatto per descrivere la pellicola è senza ombra di dubbio elegante: la regia, il montaggio, i costumi… ma la vera chicca sono le musiche di Tom Yorke che rendono tutto un sogno. Insomma, andate oltre i pregiudizi, e lasciatevi ammaliare da questo film. E fatelo soprattutto per compiangere lei… ah, la povera Olga.
5) Midsommar (Ari Aster, 2019) Che Ari Aster fosse uno dei registi più promettenti degli ultimi anni lo si era capito già abbastanza con il suo Hereditary, ma con Midsommar firma un film che non sembra tanto affrettato considerare un capolavoro fin da adesso. È davvero difficile spiegare a parole perché dovreste guardare questo film, avrei bisogno ancora un po’ più di tempo per scrivere qualcosa di decente ma non potevo non inserirlo. Si tratta di un film che stravolge tutti i canoni del genere ed è proprio grazie a questo che riesce a sconvolgere. Un horror tutto alla luce del giorno, dove i colori sono caldi, vivaci, dove si riesce a vedere tutto quello che succede chiaramente, forse anche troppo. Una storia dove il dramma familiare si intreccia strettamente con l’antropologia, dove la violenza viene filtrata dagli allucinogeni e la pazzia si fonde con una sorta di tradizione. Ari Aster riesce ad inserire anche l’elemento grottesco senza risultare forzato. Per quanto riguarda l’elemento antropologico, forse gli esperti potrebbero comprendere meglio, ma in ogni caso riesce a regalare tanto anche a chi l’antropologia non sa neanche cos’è. Inoltre Florence Pugh ci dona una delle sue migliori interpretazioni. Riassumendo: perché dovreste guardarlo? È un film dove il giorno, il bianco e i fiori fanno paura, ecco perché.
Termina qui la mia prima rubrica di consigli! E' stato un piacere, grazie per essere arrivati fino a qui. Al prossimo appuntamento!
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