top of page
Cerca

Francesca24voltealsecondo – #5. Horror pt. 2

  • Immagine del redattore: Francesca Marchionno
    Francesca Marchionno
  • 10 giu 2020
  • Tempo di lettura: 4 min

Salve a tutti, bentornati su Francesca24voltealsecondo, la mia umile rubrica di consigli. Oggi riprendiamo un argomento che avevo già trattato nel primissimo appuntamento di questa sezione: l’horror. Vi avevo già spiegato quanto piano piano io sia diventata appassionata di questo genere e sappiate, quindi, che questo è un tema che toccheremo spesso in futuro. Adesso vi indicherò altri cinque titoli che trovo essere delle vere gemme di qualità. Ovviamente, come spiegavo anche nel precedente articolo, siamo davanti a delle pellicole che divergono molto dai tipici film commerciali pieni di cliché o jumpscare, ma che stanno invece a rappresentare la vera essenza del genere horror, spesso dimenticata o non considerata dalla maggior parte del pubblico.

Come mi piace ricordare, spero che questi film che andrò a consigliarvi vi colpiscano tanto quanto lo hanno fatto con me e sappiate, inoltre, che sono sempre disponibile per due chiacchiere sui titoli citati per poterli approfondire insieme. Andiamo a cominciare!


1) It follows (David Robert Mitchell, 2014) Questo è un film del tutto surreale. Il regista prende un argomento che raccoglie l’interesse di tutti, il sesso, e ci scrive un racconto dell’orrore allucinante. Durante un appuntamento, una ragazza ha un rapporto sessuale con un ragazzo e in seguito a questo si ritrova perseguitata da una strana entità che non la abbandonerà fino a quando non troverà qualcun altro con cui fare sesso passandogli così la maledizione. L’orrore si crea attraverso la costruzione della tensione, la “creatura” non viene mai davvero mostrata e non ci sono particolari dimostrazioni violente o atrocità, ma l’ansia arriva diretta allo spettatore. Una pellicola costruita benissimo, che viaggia completamente all’opposto rispetto agli horror commerciali presenti spesso in sala. Tante sono le chiavi di lettura di questa bizzarra condanna: quello spirito potrebbe essere la morte, la metafora delle malattie sessuali oppure se si pensa alla società americana e a quanto essa sia ancora connessa alla religione, si potrebbe associare alla dannazione dovuta al peccato. Insomma, tanto su cui riflettere.


2) What we do in the shadows – Vita da vampiro (Taika Waititi – Jemaine Clement, 2014) Se si analizza questa lista, la presenza di questo film potrebbe risultare anomala. Ma è proprio per questo che ho deciso di inserirlo. Se siete stanchi di vampiri che luccicano o che si perdono dietro a storie d’amore dalle tinte fin troppo teen, questo è il film che fa per voi. Si tratta di una commedia horror girata secondo lo stile del mockumentary. Una troupe immaginaria segue questo gruppo eterogeneo di vampiri che vivono insieme nella Wellington dei nostri anni e ci mostra tutte le difficoltà che hanno nella convivenza e nello stare al passo con i tempi. È una delle commedie più brillanti che io abbia mai visto. Riesce a far ridere (e parecchio) senza però distruggere le leggende dietro ai vampiri: il sangue è sempre presente, loro uccidono comunque diverse persone, e così via. È un’unione perfetta di horror e commedia e la caratterizzazione dei personaggi è perfetta, finirete per adorarli. E, soprattutto, se non lo guardate, sarete sottoposti tutti al cerchio della vergogna.


3) Crimson Peak (Guillermo del Toro, 2015) Il mio amore per Guillermo del Toro forse mi farà essere di parte, ma non potevo non inserire questo film. Un horror gotico classico, che ti fa sognare riportandoti alla mente i film intramontabili che l’hanno preceduto e che lo fanno vivere di un’aura intensa. Abbastanza criticato da quasi tutti, io invece trovo che questo Crimson Peak meriti mille visioni. Una storia che può apparire semplice a primo impatto ma che in realtà non lo è assolutamente, è molto efficace e ti lascia incollato allo schermo fino all’ultimo secondo. I personaggi e i loro interpreti sono straordinari, ma quello che colpisce di più è l’aspetto visivo della pellicola. La casa, il resto delle scenografie, i fantasmi, l’argilla rossa che scorre ovunque creano un’atmosfera che arriva al massimo dell’inquietudine, ma che allo stesso tempo è un piacere da guardare. Se i fantasmi dicono alla protagonista “Guardati da Crimson Peak!”, io invece vi dico “Guardatevi Crimson Peak!”.


4) The Neon Demon (Nicolas Winding Refn, 2016) Qui siamo davanti a una pellicola che sarebbe meglio considerare horror-thriller. Elle Fanning interpreta una ragazzina innocente desiderosa di fare la modella che si iscrive in questa agenzia dove da subito tutti sembrano stregati dalla sua bellezza pura e naturale. Questa sua caratteristica porterà ad amori malati e invidie esasperate che sfoceranno in degli orrori abbastanza aberranti. Una scena sopra le altre mi ha nauseato particolarmente. Però, se vi piacciono i film dove c’è poco spazio per le parole e parecchio per le immagini, fiondatevi a guardarlo. Ogni frame pare un dipinto e il gioco psichedelico che luci e musica creano vi trasporteranno per tutto il tempo in questa storia che ha dell’assurdo ma che nasconde dentro di sé una critica ad un tipo di mondo che dovrebbe far riflettere. Un discorso sulla bellezza in tutte le sue sfumature, anche e forse soprattutto come distruzione. E poi… c’è Keanu Reeves.


5) The nest – Il nido (Roberto De Feo, 2019) Siamo così arrivati alla fine e termino con una chicca. Un horror d’autore di un regista italiano emergente… questo dovrebbe essere sufficiente per portarvi a guardare questo film. Se poi ci aggiungiamo che è davvero ben fatto, non può che essere meglio. Un ragazzino viene cresciuto dalla madre in una casa isolata, ha l’ordine da parte di lei di non avere alcun tipo di contatto con il mondo esterno. Lui ubbidisce paziente, almeno fino all’arrivo, proprio da quel mondo di cui lui non sa nulla, di una ragazza che lo porterà a voler capire di più. Noi guardiamo il film dalla prospettiva di Samuel, sappiamo tanto quanto lui. Capiamo che c’è qualcosa di strano ma senza poter davvero scoprire cosa stia in realtà succedendo, ed è proprio questo che fa tenere alta l’attenzione dello spettatore. Per tutta la durata del film ti senti molto vicino al protagonista e, anche se spesso credi di aver capito quale sia la realtà dei fatti, il film ti porta sempre ad avere il dubbio, così che, alla fine rimani sconvolto tanto quanto Samuel. The nest è un film dalle connotazioni da una parte internazionali (infatti avrà un remake americano), ma presenta anche tratti dove si percepisce tanto l’italianità. Ed è così che voglio terminare, perché voglio sperare per me e per tutti noi che il cinema italiano riparta piano piano da film come questi.


Vi ringrazio per essere arrivati fino a qui e vi lascio con l’augurio di poter tornare in sala con tranquillità il prima possibile, perché abbiamo sempre più bisogno dell’arte. Al prossimo appuntamento!



Comments


  • instagram

©2020 di La povera Olga. Creato con Wix.com

bottom of page