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Francesca24voltealsecondo – #4. Classici

  • Immagine del redattore: Francesca Marchionno
    Francesca Marchionno
  • 27 mag 2020
  • Tempo di lettura: 5 min

Aggiornamento: 28 mag 2020

Salve bella gente e bentornati su Francesca24voltealsecondo, la mia piccola e umile rubrica dove vi consiglierò dei film che ho particolarmente amato con la speranza che possiate apprezzarli anche voi. Il filo conduttore di questo appuntamento non sarà come quello delle altre volte, non ho scelto dei film che si possono racchiudere in un singolo genere, bensì ho preferito andare a prendere dei film molto diversi tra di loro, considerati però degli intramontabili classici. Ecco, è proprio questo l’argomento del giorno: i classici. Spesso quando mi viene fatta la consueta domanda «mi consiglieresti un film?», mi trovo sempre in difficoltà perché di fronte alla mia proposta di alcuni film considerabili “datati” mi sento continuamente rispondere: «No ma non quelli vecchi! Oh per l’amor del cielo quelli in bianco e nero no! Che senso ha guardarli? Ormai hanno fatto il loro corso, sono noiosi, dimmi qualcosa di nuovo!». Non c’è cosa che mi spezzi di più il cuore. È difficile spiegare in poche righe l’importanza dei “film vecchi” e la centralità che hanno i classici. Sono chiaramente dei veri e propri capolavori, delle pietre miliari che tutti dovrebbero conoscere. Innanzitutto, perché spesso hanno rivoluzionato il mezzo cinematografico portandoci poi ai film che tutti noi conosciamo, è ovvio che se abbiamo i film di adesso è perché prima ci sono stati quei grandi autori che hanno creato delle opere senza tempo. Ma non soltanto il cinema, molte di queste pellicole hanno segnato l’arte in generale, hanno profondamente modificato il modo di guardare dell’uomo, hanno rappresentato un secolo di storia che poi ci ha condotto a dove siamo oggi. Sono i film che, da aspirante cineasta, mi hanno formato e che continuano a farlo ma sono soprattutto film che ognuno di noi dovrebbe conoscere perché, anche se forse è difficile crederlo, hanno avuto una profonda influenza sul mondo che ci circonda. Avrò sicuramente spiegato male e in modo troppo conciso quello che queste grandi storie significano davvero ma andiamo al dunque. I tre film che oggi voglio proporvi sono, come già detto, molto diversi tra di loro, sono delle pellicole che sicuramente i cinefili conosceranno già a memoria ma che sicuramente parecchi di voi non hanno ancora avuto il piacere di guardare. Cosa che, in caso, dovete fare immediatamente. Iniziamo!


1) Susanna! (Howard Hawks, 1938) Questa commedia di Howard Hawks, uno dei più grandi autori della Hollywood classica ma in generale di tutti i tempi, è tra i miei film preferiti in assoluto. Considerato tra le migliori pellicole della storia del cinema, narra la bizzarra avventura che il paleontologo David Huxley vive dopo l’incontro con l’eccentrica ereditiera Susan Vance. L’uno incappa nell’altra mentre sta cercando dei finanziamenti per portare a termine il suo progetto sulla ricostruzione di un brontosauro, ma Susan gli causerà diversi guai costringendolo a rivoluzionare la sua vita. Protagonisti sono Cary Grant e Katharine Hepburn: nominare questi due adorabili interpreti basterebbe per convincervi a guardare questa fantastica pellicola, che rientra nel genere screwball comedy, ovvero un incontro tra la sophisticated e la slapstick comedy, dove le situazioni sono solitamente portate allo stremo. Difatti Susanna! (titolo originale Bringing Up Baby) è proprio questo: una commedia eccentrica che ti fa affezionare tanto alle rocambolesche vicende dei due personaggi; dove l’ambiguità la fa da padrona, tanto è vero che il film segue tutte le caratteristiche del cinema classico, modificando, però, attraverso lo studio dei protagonisti, il discorso sulle dinamiche di genere. La Susan della Hepburn, una donna forte, che tiene in mano le redini di tutta l’azione e che fa impazzire in senso positivo la sua controparte maschile, è il punto più forte di tutto il film che lo rende un gioiello imperdibile.



2) La fiamma del peccato (Billy Wilder, 1944) «Dopo La fiamma del peccato, le due parole più importanti del mondo sono “Billy” e “Wilder”». Con le parole evocative del grande Alfred Hitchcock vorrei riallacciarmi al discorso iniziale sull’importanza dei classici. Questo è considerato uno dei primi e più importanti film noir, un genere che ha profondamente segnato la storia della cinematografia mondiale, che ha portato poi a sottogeneri come il neo-noir o il tech noir dei film più moderni. Considerate quindi che senza La fiamma del peccato e i suoi simili non avremmo avuto pellicole come Blade Runner, Mulholland Drive, Vizio di forma ecc. Il film inizia con il protagonista, l'agente assicurativo Walter Neff, che entra, ferito, nel suo ufficio, dove inizia a confessare qualcosa che è accaduto poco prima. Attraverso dei flashback si ripercorre la storia di Walter dopo il fatidico incontro con la femme fatale Phyllis Dietrichson che lo porterà ad immischiarsi in vicende di raggiri, menzogne, passioni perverse e omicidi. Fred MacMurray e Barbara Stanwyck ci trasportano in questo film che racconta della continua lotta tra il bene e il male, dove spesso quest’ultimo vince portando l’uomo alla demolizione di sé stesso. Un film complesso, che rasenta la perfezione, sia a livello estetico che di contenuto, che non potete assolutamente perdervi.



3) Nodo alla gola (Alfred Hitchcock, 1948)

L’ho nominato poco prima riferendomi a La fiamma del peccato, ma non potevo non inserire uno dei suoi film. Alfred Hitchcock è forse il più grande maestro del cinema che sia mai vissuto. Il Master of Suspense ci ha donato più di cinquanta film, di cui quasi tutti capolavori assoluti che ancora oggi influenzano l’intera industria cinematografica del mondo. E questo Nodo alla gola è una delle sue pellicole più famose. Poco prima di un ricevimento nella loro casa, Brandon Shaw e Phillip Morgan uccidono l’amico David Kentley nascondendolo in un baule. Vivranno il party non senza difficoltà, tra sensi di colpa, eccitazione e continue domande degli ospiti su dove possa essere finito David, sopra tutte quelle del professore Rupert Cadell che intuisce da subito ci sia qualcosa che non quadra. Suo primo film a colori, basato sul dramma teatrale Rope (a sua volta basato su un fatto realmente accaduto), con Nodo alla gola l’intento di Hitchcock era proprio quello di conservare la sua natura di spettacolo teatrale realizzandolo in un unico piano-sequenza (in realtà ne sono dieci, montati in modo da sembrare un unico filmato). Oltre alla grande innovazione stilistica, Hitchcock lavora anche a livello di narrazione stravolgendo le regole del genere: per esempio, noi viviamo il film dal punto di vista dell’assassino e durante tutta la storia non facciamo altro che vedere persone ad una festa, sembra quasi che non ci sia racconto. Nonostante lo stesso Hitchcock non amasse particolarmente questo film, Nodo alla gola resta uno dei più importanti progetti mai realizzati e che ancora oggi ha ancora molto da insegnare a chi vuole fare cinema.



Siamo dunque arrivati alla fine. Parlare di film come questi non è per niente facile, soprattutto in poche righe. Ma ci ho voluto provare lo stesso, perché quando si parla di cinema i primi pensieri dovrebbero andare a queste grandi opere d’arte. Se non l’avete ancora fatto, lasciate perdere le mie parole poco esaustive e andate immediatamente a guardarli facendo parlare le loro immagini e le loro storie al posto mio!

2 Comments


La povera Olga
La povera Olga
May 28, 2020

Grazie Auri! So benissimo la difficoltà che si può avere quando ci si approccia a questo tipo di film, perché spesso li vediamo molto distanti da noi. Invece, se riesci a superare quell'ostacolo, puoi scoprire un mondo immenso di cose meravigliose, fidati! Siano i colori sgargianti del Technicolor o le diverse sfumature del bianco e nero, questi film sono un parte della nostra storia che bisogna conoscere. Se ti lasci andare, ti trasportano e ti fanno sognare! Spero davvero di essere la causa di questa tua nuova scoperta, ne sarei molto grata. Un grande abbraccio.

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aurelioaceto
May 27, 2020

Francesca, la tua cultura... cinefilistica (mi sa che non si può dire questa parola, ma la dico lo stesso!) è ampia e le tue micro iniezioni, in questo ambito, direi che sono culturalmente benefiche, almeno per me che non sono certo un intenditore. Benefiche, sì, pur dichiarando il mio poco amore per i film datati: faccio sempre una certa fatica a prestare loro la dovuta attenzione, questo perché sono normalmente proteso verso... il domani, ma avere un minimo di "storicità" del cinema sicuramente amplia una certa comprensione nel settore. Il tuo articolo invita a rimuovere quella pigrizia mentale (o puro snobismo? Boh! ) che normalmente si ha nei confronti di capolavori del passato. Credo che vere un ventaglio di conoscenz…

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