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L'ora della Brenda – #9. Sky

  • Immagine del redattore: Brenda Lenoci
    Brenda Lenoci
  • 1 giu 2020
  • Tempo di lettura: 4 min

Ciao a tutti e bentornati all’Ora della Brenda!

scusate l’assenza della scorsa settimana ma avevo bisogno di una piccola pausa, perciò spero che le merende senza i miei consigli siano andate bene.

Torniamo alla grande, questa settimana, con i consigli per Sky, tutti dedicati a questa fase che stiamo vivendo, pieni di speranza, gentilezza ed empatia, di senso di unione e famiglia, senza dimenticare una buona dose irrinunciabile di poesia e romanticismo.

Sfortunatamente devo darvi una notizia spiacevole: questo sarà il penultimo appuntamento con l’Ora della Brenda, quindi ringrazio, con anticipo, i miei lettori per il loro sentito sostegno. Non perdetevi l’ultimo appuntamento la prossima settimana con i consigli per You Tube, e per chi è arrivato da poco nel magico mondo de La Povera Olga, potrete comodamente recuperare tutte le precedenti rubriche sul blog. 

Per ora ecco le mie proposte di questa settimana, tre film a cui tengo particolarmente, quindi…ANDIAMO A COMINCIARE!!


Il primo è: Mio fratello rincorre i dinosauri, una commedia con la regia di Stefano Cipani ed un cast da vantare per talento e grande spirito di gruppo che si riflette sullo schermo con particolare intensità. Assistiamo, infatti, alla storia di una famiglia della provincia emiliana, dove i colori caldi e vivaci di questa terra impreziosiscono le vicende di questo racconto di formazione, originale per scrittura e per la sua qualità di raccontare la disabilità, la paura del diverso, l’adolescenza e i suoi drammi e la vita di provincia senza retorica, con una freschezza ed una unicità veramente rari nel cinema italiano. Questo merito soprattutto della sceneggiatura di Francesco Bonifacci. 

Basato sull'omonimo romanzo autobiografico di Giacomo Mazzariol, in questa pellicola ci godiamo il viaggio di Jack, dalla sua tenera eccitazione alla notizia che presto avrà un fratellino (piuttosto calorosa vista la coalizione formata dalle sue due sorelle maggiori contro di lui), fino ai suoi 14 anni, quando l’invalidità del suo amato fratello supereroe diventa quasi imbarazzante, da non rivelare ai suoi nuovi amici nella scuola superiore di città, mentre i due genitori, con le entusiasmanti interpretazioni di Isabella Ragonese e Alessandro Gassman, cercheranno di tenere insieme i pezzi. Fresco vincitore di un David di Donatello, questo è un film da guardare con tutta la famiglia, ma credo sia particolarmente indirizzato ad un pubblico più giovane per la grande facilità con cui viene espressa la disabilità, ricordandoci di accogliere il diverso, in ogni sua forma, supportarlo in una società che continua con nonchalance, sotto gli occhi di tutti, ad ostracizzarlo, come se non dovesse esistere. 



Il secondo film che voglio proporvi è: Figli una vera e propria novità su questa piattaforma. Una commedia con la regia di Giuseppe Bonito e con la pazzesca sceneggiatura di Mattia Torre, recentemente scomparso. La forza principale di questo film infatti sono le parole, precise, chiare, dinamiche, sprezzanti di qualsiasi potenziale critica, un vortice di dialoghi che non ti annoiano mai e che esplicitano chiaramente il vero e proprio disagio che giovani coppie affrontano se decidono di aver figli, in un paese dominato dalla precarietà e dalla presenza preponderante di vecchiume. La nostra coppia è interpretata da due attori che non hanno certo bisogno di presentazioni: Valerio Mastandrea, con quella sua espressione in grado di manifestare ironia e dramma al tempo stesso, e Paola Cortellesi, che si conferma l’attrice che più invidio nel panorama italiano. Quella che vediamo è una vera lotta per la sopravvivenza, dove i due cercano di spartirsi democraticamente i compiti quotidiani, ma alla fine si finirà sempre per accusare l’altro delle sue mancanze, della sua inettitudine, e questo scatenerà la voglia impulsiva e straordinariamente empatica di buttarsi giù dalla finestra (espediente utilizzato con grande maestria lungo tutto il film). L’aiuto che pensavano di ricevere da parte della società e delle istituzioni si trasforma in una vera e propria fregatura, come se tutti avessero voluto punirli per aver avuto figli. Grazie ad alcune scelte registiche percepiremo la solitudine che la coppia sente sulla propria pelle e con alcune attenzioni dello sceneggiatore rideremo di dettagli piccoli ma estremamente significativi che ci circondano. Nonostante tutto i due continueranno a credere in questo Paese che li ha resi più spaesati ma non in grado di scordarsi cosa è veramente importante dopotutto: l’amore. 


L’ultimo è uno dei miei film preferiti: Grand Budapest Hotel (2014) con la regia di Wes Anderson, ispirato ai racconti dello scrittore austriaco Stefan Zweig. Un piacere per gli occhi, un capolavoro estetico, ogni scena è un quadro ricco di effervescenti sfumature cromatiche che rimandano ad una Europa immaginaria ma fin troppo reale per i temi trattati. Dialoghi che sfrecciano su un percorso senza fermate, con ironia, cinismo e tenerezza. Cast intoccabile. Dettagli che si riproducono l’un con l’altro non lasciandoti nemmeno il tempo per respirare nel tentativo di scorgerli tutti. Perfezionismo oltre i limiti, un esempio folgorante di virtuosismo registico che si sposa perfettamente con la semplicità della storia. Un racconto fatto di personaggi buoni, ingenui, i più fedeli che tu abbia mai visto sullo schermo, amicizia e amore infatti sono per me i due temi principali. L’amicizia tra Monsieur Gustave, concierge e direttore del Grand Budapest Hotel e il portiere immigrato Zero. La grande complicità tra i due sarà una delle relazioni più commoventi del film, dove li vedremo con disagio e coraggio affrontare le fantasiose avventure che Anderson ha previsto per loro. Infine l’amore, quello per una giovane donna e quello per le “vecchie rovine” così dolcemente malinconico e sincero da farti commuovere (con me ci riesce ogni volta). Pieno di citazioni, la pellicola mostra un vero e proprio amore per la narrazione, per il racconto, il tenere in vita, riportare alla memoria i grandi artisti del passato, le storie di grandi scrittori, o semplicemente la storia della propria vita, rendendola così un capolavoro. 


Bene, per questa settimana il mio compito è terminato. Ci vediamo lunedì prossimo con i miei consigli per You Tube

Buona merenda a tutti!


La vostra Brenda 

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